"Il Gualdo di Bormida"
Il Bosco del Marchesato
Bormida, Rialto, Osiglia, Calice, Mallare e Carbuta; milla anni di liti per i boschi
di Guseppe Testa
edizioni Associazione Emanuele Celesia
Il Bosco è stato l’habitat dell’Uomo per gran parte del suo “cammino” evolutivo. Egli, nella sua lenta evoluzione, ha rivolto agli alberi, e di conseguenza al Bosco, una sorta di culto e sacralizzazione, ancora palese in Età Romana.
L’Uomo antico, che ne aveva rispetto, lo riconosceva fonte di vita e di risorse, e ne aveva uno sfruttamento minimale, non intaccandone gli equilibri. A questo processo durato millenni, con l’ingresso dei gruppi umani nella Storia, è seguito uno sfruttamento intenso, a volte selvaggio, che ha condotto gran parte dei territori ad una progressiva antropizzazione, snaturalizzazione e soprattutto deforestazione.
Il Bosco è diventato una risorsa da sfruttare e si è arrivati alla perdita del suo valore sacro.
Contemporaneamente a questo processo sono iniziati tra i gruppi umani le liti, gli scontri, a volte le guerre per il possesso e la gestione delle indispensabili materie prime che questo poteva offrire all’Uomo, contemporaneamente all’uso e gestione dell’Acqua ed alla definizione dei Confini.
Le vicende dei Boschi del Marchesato, raccontate in questo piccolo saggio, non sono tanto dissimili da episodi analoghi, che hanno interessato e coinvolto la quasi totalità delle Comunità rurali.