Il Finalese è un angolino della Liguria apparentemente non troppo diverso dagli altri luoghi di questa esile fascia, stretta tra mare e monti: vi è una Marina, ricca soprattutto di vestigia seicentesche; un Borgo fortificato, ancora avvolto per la quasi totalità dalle mura quattrocentesche; una serie di piccoli e pittoreschi borghi arroccati a mezzacosta; un meraviglioso e quasi incontaminato entroterra, meta continua di escursionisti e di coloro che praticano sport all’aria aperta.
Per chi frequenta però questi luoghi, come ospite o solo di passaggio, è forte la percezione di quanto questi luoghi siano speciali, e che li rendono diversi anche solo dai paesi limitrofi. Qui si respira ancora una fierezza ed un orgoglio di indipendenza amato e difeso nei secoli passati con le armi, facendo di questa piccola zona un territorio negato alle mire della Repubblica di Genova per molti secoli. Capitale di un piccolo Marchesato, il Finalese concluse la sua indipendenza dopo un secolo di annessione alla lontana Spagna, che ne tutelava i diritti senza intromettersi troppo.
La storia, attraverso i documenti, ci insegna che in ogni casa finalese due cose non mancavano, le armi ed i libri. Lo stesso ultimo Marchese Alfonso II vantava una biblioteca addirittura superiore a quella dei Medici di Firenze. I suoi uomini più fidati avevano anche il compito, nelle missioni diplomatiche in Europa, di ricercare testi e acquistarli. Il suo progetto si interruppe con le rivolte. Un altro fenomeno da segnalare erano i tipografi erranti, che si muovevano come ambulanti su carri e lavoravano sulle varie piazze. Essendo forte la censura genovese, oltre alle stampe locali il finalese raccoglieva clienti “stranieri” della Repubblica, che volessero eludere il controllo. Il Finalese era terra di Libertà di Stampa e sorsero col tempo stamperie locali e, iniziando dalle famiglie nobili, si iniziò a pubblicare ogni sorta di libro. Negli anni questo retaggio è rimasto; basti vedere il numero di libri editi ai giorni nostri su questo territorio: sono paragonabili a quelli di zone ben più popolate e oggi più importanti. Inoltre non mancano mai incontri, dibattiti, convegni, mostre d’arte, concerti ecc. Insomma…. Finale è davvero un po’ speciale!
L’ultimo evento, esempio di questo fermento culturale, è la nascita dell’Associazione “Emanuele Celesia” Amici della Biblioteca, formata da volontari di ogni estrazione sociale, il cui scopo è affiancare la Civica Biblioteca Mediateca Finalese, per potenziarne i servizi, reperire risorse per l’acquisto di materiali, portare al massimo sviluppo i numerosi progetti di cui il personale si fa già carico, organizzare convegni, incontri, mostre e curare pubblicazioni. E’ come Presidente di detta Associazione che vi porgo il mio saluto e quello degli Amici tutti, attraverso questa piccola rivista che ci terrà in contatto periodico. Questo primo numero, oltre che costituire l’occasione di presentarci, ci permette di invitarvi caldamente ad aderire alla nostra e vostra Associazione. Qui potrete trovare degli amici, condividere con loro l’amore per Finale, donando magari anche un poco del vostro tempo libero.
Il presidente Giuseppe Testa