La mostra nasce da una idea del sindaco di Finale Ligure, Flaminio Richeri, che ha proposto, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, un’indagine sui fatti accaduti sul territorio finalese e sui personaggi appartenuti alla comunità locale, legati al processo risorgimentale di unificazione. L’Associazione Emanuele Celesia Amici della Biblioteca ha fatto suo il progetto, con il sostegno della Biblioteca Mediateca Finalese e del Museo Archeologico del Finale, che per la prima volta ha potuto esporre materiali e documenti dell’epoca di sua proprietà mai visti prima. La ricerca, che a priori sembrava difficile e avara di risultati, si è rivelata invece ricca di riscontri, meravigliando per primi gli stessi ricercatori. "Non è stato possibile esporre gran parte del materiale trovato per motivi di tempo e spazio, ma ci ripromettiamo di curare una pubblicazione dove saranno inseriti gli argomenti trattati dalla mostra, approfonditi e completati con tutto ciò che, al momento, è stato escluso”, dicono all’Associazione Emanuele Celesia. Oltre ai famosi Baracco, garibaldino dei Mille, al generale Arnaldi, pluridecorato nelle Guerre di Indipendenza, ai Pertica e a Burone Lercari - in corrispondenza epistolare con Garibaldi il primo e con Cavour il secondo - la mostra permette di avvicinare e scoprire anche altri personaggi: intellettuali, soldati, politici o mecenati finanziatori dell’ideale Risorgimentale. Il quadro che ne esce è di una comunità che, sebbene piccola, non fu estranea a questo processo storico ma, in diversi modi e varie occasioni ne visse il fermento in modo significativo.
L’esposizione si completa con uno sguardo sui profondi cambiamenti occorsi nel periodo: la popolazione e i censimenti, la dolorosa emigrazione, le attività lavorative, la marineria, l’istruzione, l’avvio di grandi opere come la strada litoranea o la ferrovia, la creazione di un presidio militare a Finalborgo, la soppressione del convento Domenicano del Borgo (adibito a carcere), l’arrivo di prigionieri “Briganti” dal Sud appena annesso e la prima guerra mondiale come momento conclusivo di un processo decennale. Questi sono solo alcuni dei temi indagati. Nell’insieme ne risulta un quadro piuttosto vivace del momento storico in cui, anche a Finale come in Italia, si forma un nuovo assetto sociale che possiamo definire “moderno”.
Negli anni a seguire l’arrivo delle industrie Piaggio, l’unione dei piccoli Comuni del Finalese nel moderno Comune di Finale Ligure (1927) e l’estesa edificazione conseguente al boom economico degli anni ’60 del secolo scorso, concluderanno il cammino iniziato con il Regno d’Italia e daranno alla città il volto che ha oggi.
La mostra si compone di una quarantina di pannelli. Saranno esposti anche armi, monete, divise, bandiere dell’epoca, documenti e libri.
Nella foto uno degli oggetti esposti: il copricapo di un Generale della Guardia Nazionale in uso anche a Finale Ligure.