I cinque volti di Marina
di Pino di Tacco
in vendita nelle librerie di Finale
Potremmo definire questo nuovo lavoro di Pino di Tacco "ALLA RICERCA DELL’ANIMA DI FINALMARINA", vediamo perché.
Come le pubblicazioni sul Borgo e su Pia, da tempo date alle stampe, anche questa pubblicazione è dedicata a chi già vive, ama o conosce questa “cittadina” oggi considerata un rione, forse quello “centrale”, del moderno Comune di Finale Ligure. E’, o vorrebbe essere, una storia un po’ diversa dal solito, che racconta di Marina ricercandone l’anima, le sue trasformazioni, le sue distruzioni e il suo sviluppo: insomma: come è nata, come si è trasformata, cosa è oggi, che cosa potrà diventare domani. Si propone quindi essere da stimolo, per invitare a passeggiare nei suoi caruggi, osservando, riflettendo, tralasciando i palazzi ed i monumenti famosi, già noti e celebrati, per andare alla ricerca delle piccole curiosità che, vedrete, non mancano. Non è, né vuole essere, uno scritto partitico-politico inteso come denuncia del cattivo operato di precedenti amministrazioni. Al contrario potrebbe essere, almeno in parte, uno spunto per cercare di “notare” le brutture e gli errori del passato, e ragionare su quello che realmente si potrebbe migliorare: “chi dimentica i propri errori è destinato a ripeterli”, recita un famoso detto. In definitiva, è per dare a tutti stimoli nuovi. Sono solo le riflessioni di una persona che ama questo luogo, che lo vorrebbe tendente al miglioramento e ne teme una eccessiva cementificazione che lo snaturerebbe, facendolo assomigliare ad altre cittadine rivierasche (vedi Borghetto S.S.). La bellezza della Marina è un dato di fatto, ma questa è inutile se noi non sappiamo coglierla, e non riusciamo a capire che ci appartiene. Se comprendiamo questo, potremo tutelarla, e condividerla con coloro che proprio per questo motivo scelgono e sceglieranno il nostro territorio come luogo di vacanza. In caso contrario, se scenderemo ad eccessivi compromessi con la cementificazione, oppure commetteremo altre “violenze” al territorio, non dovremo quanto meno domandarci perché il turista sceglierà di non venire più a Finale Ligure preferendo altre mete. Dobbiamo inizialmente liberarci da alcune idee preconcette e qualche luogo comune, in primis quello sulla presunta antichità di Marina. E’ stato scritto e creduto, e per ciò tanto si è combattuto (in maniera verbale, a volte a botte o per vie legali), che la Marina sia sorta sul misterioso Pollupice, e perciò sia più antica del Borgo, o che sia la frazione più antica del circondario. Ancora oggi, la tradizione popolare indica in via Pollupice la via più vecchia di Finale, in quanto sorta sul sito romano. Questa è pura fantasia senza nessun riscontro documentato. Questo antagonismo coi “cugini” di Borgo poteva avere senso per i nostri nonni, che volevano san Giovanni Battista più “forte” di san Biagio o l’Immacolata migliore della Madonna del Carmine, dimenticando che queste ultime sono solo due definizioni della Stessa Maria Vergine e comunque la disputa è inutile e insensata. Dopo quattro secoli di contese l’antico livore è comunque sempre vivo. Non me ne vogliano i bravi Marinesi se io mi astengo da questa disputa sull’anzianità tra i due rioni o sulla preminenza tra le due chiese; da studioso imparziale, e sotto altro nome, ho trattato l’argomento in modo rigoroso in altre pubblicazioni (Per la disputa religiosa vedi “Christiana Tempora, la Storia della Chiesa Finalese” in fase di stampa, e per le dispute civili vedi “Le Strade di Ieri, l’evoluzione delle vie di comunicazione nel Finalese”, Finalborgo 2007, di Giuseppe Testa), di cui vi invito alla lettura.