Finale Ligure, Sala Gallesio, sabato 30 novembre 2013 ore 17
Il comune di Finalmarina visse un periodo molto tormentato politicamente tra il 1855 e il 1877. Prima e dopo l’Unità d’Italia si assistette al lungo “governo” del sindaco Flaminio Drione e del suo assessore e consigliere avv. Emanuele Rossi. Fu un periodo controverso, caratterizzato da scelte importanti, ma alcune di esse non incontrarono il favore di tutti. Furono gli anni della nascita di una vera opposizione, dura, intransigente, fino alla diffamazione e al dileggio. Giovanni Ardorino, fondatore dell’omonima Tipografia ne fu il capo incontrastato: intelligente, caparbio, temuto. Questo libro esamina quegli anni che si conclusero con il processo a Giovanni Ardorino e con lo scioglimento della Giunta Drione. Ne nacque una Finalmarina nuova, pronta per le sfide del ‘900.
Introduce il libro Luca Battaglieri che così inizia la sua prefazione: “Che tempi!” esclamerebbero i nostri nonni, leggendo i fatti di cronaca raccontati in questo libro. Politici accusati di ruberie, di abusi, di favoritismi, la stampa che si accanisce su di loro, carriere stroncate da inchieste giudiziarie. Siamo ai giorni nostri?
Oppure è la “Milano da bere” di Tangentopoli? È una nuova “tempesta” politico-giudiziaria? Niente di tutto questo. Siamo a Finalmarina, provincia di Genova, all’indomani dell’Unità d’Italia. 1872. Quasi centocinquant’anni fa. E poi dicono che la storia non ritorna. La storia è quindi sempre uguale e sempre nuova. Così possiamo comprendere il passato, perché: Historia se repetit.
Il fulcro del libro è lo scontro violentissimo che vide contrapposti il sindaco Flaminio Drione e l'avv. Rossi da una parte e il tipografo Giovanni Ardorino dall'altra. Scontro che si concluse con il famoso processo Ardorino, che viene analizzato in questo libro. Fu un processo strano, che durò lo spazio di un mattino, ma che ebbe ripercussioni fondamentali per la politica finalese.